Il fenomeno della violenza negli stadi ha reso di attualità lo studio di due tematiche tradizionalmente esaminate in maniera separata: la materia dell’ordine pubblico e la materia dello sport. Invero, nella materia dello sport, l’ordine pubblico sembrerebbe non avere alcuna funzione da svolgere, presumendosi lo sport una espressione di idealità esistenziale e di leale competizione. Infatti il legislatore ha emanato nel 1989, una legislazione speciale a “tutela della correttezza dello svolgimento di manifestazioni sportive”.
Lo studio, nell’esaminare le misure di prevenzione previste dalla legislazione speciale, ferma l’attenzione sul fenomeno della violenza negli stadi dove si svolgono le manifestazioni sportive. Il lavoro si propone di verificare la communis opinio, avallata dalla giurisprudenza della Corte costituzionale, secondo la quale il divieto di accesso ai luoghi in cui si volgono le manifestazioni sportive inciderebbe sulla sola libertà di circolazione dei singoli. Partendo dalla critica a tale prospettiva viene ricostruita la nozione di formazione sociale sportiva come effetto dell’esercizio della libertà di riunione degli spettatori di eventi sportivi negli stadi traendo da tale premessa le conseguenze di ordine giuridico circa le libertà realmente incise dalle misure di prevenzione. […]
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Sommario: 1.- Premessa. – 2.- Fenomeni sportivi e declinazioni dell’ordine pubblico: le rilevanze costituzionali. -3.- Le misure di prevenzione in ambito sportivo: il divieto di accesso agli stadi e l’ordine di comparizione. – 4.- La “riunione sportiva” di stadio come prospettiva costituzionale di valutazione delle misure di prevenzione. – 5.- Il bilanciamento degli interessi tutelati dalle misure di prevenzione personali con le libertà di circolazione, di riunione e personale: conseguenze di ordine giuridico.