Non ho avuto la ventura di essere “allievo” di Mario Galizia, ma sono stato fortemente condizionato (e lo sono ancora oggi) da due suoi insegnamenti: da docente mi ha fortemente sollecitato ad avere sempre una attenzione non formale nei confronti degli studenti; da costituzionalista (e comparativista in particolare) mi ha sollecitato a prestare sempre e comunque una non superficiale attenzione al territorio. I costituzionalisti, infatti, sono stati e sono comprensibilmente attratti molto di più dai temi relativi al popolo e alla sovranità, relegando di conseguenza il territorio ad elemento non sempre considerato fondamentale per la comprensione di ciò che è avvenuto: soprattutto nel corso degli ultimi due secoli.
Questi due insegnamenti hanno pertanto bisogno di uno specifico approfondimento.
Galizia mi aveva ripetutamente detto che nei confronti degli studenti occorreva superare la nostra tradizionale e pur sempre comprensibile preferenza a considerare gli studenti soprattutto dal punto di vista della loro inferiorità universitaria.
Con questo insegnamento Mario Galizia voleva soprattutto indurmi a considerare almeno i tre aspetti fondamentali della vita di ciascuno studente: 1- il contesto economico nel quale lo stesso ha vissuto e vive; 2 – la struttura familiare all’interno della quale lo studente si pone come continuatore o meno del sapere familiare; 3 – le aspirazioni, soprattutto lavorative, dello studente medesimo. […]
Francesco D’Onofrio, I due insegnamenti che mi diede Mario Galizia
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