Due tsunami, di natura ed entità profondamente diversa, hanno scosso e fatto da sfondo agli ultimi quattro mesi in Francia, scomponendosi in scenari complessi in cui politica interna ed internazionale si sono sovrapposte ed intrecciate agendo con sollecitazioni diverse sull’ordinamento francese.
Da un lato, in primo piano i gravissimi attentati terroristici di Parigi del 13 novembre e la reazione immediata dello Stato, de la “puissance de l’État”, con la dichiarazione dello stato di urgenza su tutto il territorio nazionale e la sfida lanciata al Parlamento dal Capo dello Stato di modificare la Costituzione per introdurre lo stato di urgenza.
Dall’altro, le elezioni regionali del 6 e 13 dicembre e il trionfo al primo turno con oltre il 28% di voti del Front National di Marine Le Pen, che pur uscendo di fatto sconfitto al secondo turno, ha posto tutti i partiti politici, in primis il PS partito di governo e LR il primo partito di opposizione, di fronte alla necessità di interrogarsi sul significato di tale risultato e sulla loro capacità di intercettare l’elettorato soprattutto in vista delle presidenziali del 2017. […]
FRANCIA: Paola Piciacchia, Dalla lotta al terrorismo alle elezioni regionali: Gli tsunami della V Repubblica e gli interrogativi su (come) “refaire la démocratie”
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