Su un doppio livello di preoccupazioni e di priorità. Con, da un lato, l’esigenza primaria di gestione della pandemia nella sua complessa e drammatica quotidianità, dall’altro quella di guardare avanti, oltre il contingente, soprattutto verso l’orizzonte politico delle presidenziali del 2022, passando, ovviamente, per le regionali (e dipartimentali) del 2021. È andato trascorrendo così l’ultimo quadrimestre nel tempo quasi sospeso della crisi sanitaria. Il Paese è stato costretto a passare dall’idea di una “normalizzazione” della crisi sanitaria, dopo la tregua dell’estate, a una gestione permanente dell’emergenza che ha costretto l’esecutivo a prolungare di molti mesi lo stato di crisi, con una nuova dichiarazione sullo stato di urgenza sanitaria e con tutte le inevitabili conseguenze sul piano istituzionale, sociale ed economico. Nel mezzo tutte le contraddizioni del quinquennato di Macron animato dalla volontà di quest’ultimo di dare uno slancio definitivo per uno scatto in avanti in vista delle elezioni presidenziali del 2022. Un Presidente, in verità, sempre più zavorrato, sul piano interno, da un panorama politico fluido quanto all’idea di arrivare all’appuntamento elettorale rafforzato da un bilancio dell’azione di governo, al momento, ancora in chiaroscuro, con un gradimento dell’elettorato fluttuante nei mesi della grande pandemia, in continua discesa e risalita nei sondaggi sulla scia dei singoli avvenimenti ma comunque lontano dal consenso iniziale del 2017.
Sul piano internazionale e soprattutto sul piano dei rapporti con l’Unione Europea Macron ha indubbiamente incassato i suoi successi migliori; più ridimensionata la sua figura sul piano interno dove le difficoltà legate alla pandemia non hanno permesso di completare appieno il quadro delle riforme promesse all’inizio del quinquennato il cui percorso tortuoso e frastagliato non era mai, già prima della crisi sanitaria, riuscito ad aver un esito positivo in mancanza delle condizioni politiche (e sociali) necessarie. Tuttavia Macron è stato sicuramente meno oscurato in questi mesi dalla figura del Primo Ministro rispetto al passato. Il nuovo capo del Governo Jean Castex, a differenza di Philippe […]