Sebbene il primo quadrimestre del 2021 si sia nuovamente aperto all’insegna della recrudescenza della crisi sanitaria, ancora tristemente al centro dell’attenzione generale, numerosi altri sono profili sui quali appare importante soffermarsi in commento a questo periodo. La prima riflessione riguarda, nauralmente, l’Esecutivo francese. Macron e il suo Governo hanno, in questi mesi, mostrato una certa determinazione nel voler guardare oltre la convivenza forzata con il Covid-19, rivolgendo lo sguardo alle prospettive dell’ultimo anno del quinquennato e ai numerosi cantieri ancora aperti. Abbastanza chiaro, infatti, è sembrato l’intento di Macron di arrivare alla fine del quinquennato segnando un bilancio positivo e di tracciare al tempo stesso la linea in vista delle elezioni presidenziali del 2022. Così il tema delle riforme realizzate o solo tentate è rimasto sempre in primo piano nonostante la crisi sanitaria. Sul fronte della riforma costituzionale, tramontata – dopo i falliti tentativi del 2018 e del 2019 – ogni velleità di far approvare un organico e ambizioso progetto, così come sul fronte delle altre riforme il Presidente ha perseguito l’obiettivo di interventi incrementali, circoscritti a specifiche tematiche riprendendo in parte i grandi temi a lui cari.
FRANCIA: Paola Piciacchia, Oltre la crisi sanitaria. L’ultimo anno del quinquennato Macron tra riforme, scadenze elettorali, riposizionamento dei partiti, slanci securitari e valori della Repubblica
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