Nel corso di questo intervento dopo aver definito in maniera sintetica il termine costituzionalismo e le sue differenti origini, evidenzierò come i due principali significati (in senso stretto ed in senso lato) dello stesso possano essere utilizzati opportunamente per l’implementazione di una strategia di libertà sia negli ordinamenti statuali, sia nell’ambito delle istituzioni della globalizzazione e della integrazione sovranazionale.
In questo specifico quadro il costituzionalismo è frutto di una miscela di fattori che deve essere opportunamente definita. Senza fare ricorso alla Begriffsgeschichte1, appare evidente che il sostantivo costituzionalismo possieda perlomeno due significati principali.Il primo più generale si riferisce alla limitazione del potere interpersonale in qualsiasi tipo di istituzione sociale; il secondo più specifico attiene, invece, ad una formola politica- che può essere articolata in maniera differente al fine di giustificare il rapporto comando-obbedienza nell’ambito della distribuzione autoritativa dei valori – e da cui discendono precetti normativi e di organizzazione tecnico-istituzionale concreti.
Nel primo caso le origini del termine sono risalenti(ce lo conferma anche Maurizio Fioravanti nella sua ultima opera2), ma l’esempio del costituzionalismo inglese evidenzia come, in tutte le organizzazioni umane minimamente ordinate, debba esserci prevedibilità e quindi certezza del diritto 3. Il costituzionalismo, praticato in Inghilterra nel 500/600 sulla scorta della sapienza artificiale delle corti di common law, aveva infatti affermato che in qualsiasi organizzazione (privata o pubblica) dovesse esservi limitazione del potere e prevedibilità. […]
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Sommario: 1. Premessa – 2. I due significati del termine costituzionalismo – 3. Una prospettiva realistica – 4. Conclusioni.