Le ricadute del processo di integrazione sovranazionale in Europa sull’ordinamento costituzionale continuano ad impegnare il dibattito politico e scientifico, mentre il Governo, il Parlamento e i Giudici seguitano a scrivere in questi mesi uno dei più capitoli più interessanti del diritto costituzionale tedesco ed europeo. La crisi finanziaria nell’Eurozona ha impresso al processo di integrazione europea ritmi serrati, con i quali la dimensione intergovernativa ha assunto un rilievo straordinario, sospingendo la Germania, assieme agli altri Paesi membri, in un quadro normativo di più incerta collocazione nell’ambito del diritto europeo ed internazionale. Sul piano del diritto interno ciò ha significato anche la necessità di mettere a punto gli strumenti più adatti a garantire l’effettivo esercizio da parte del Parlamento della funzione di indirizzo e controllo sul nuovo corso di politica economica. Infatti, le regole funzionali a garantire la partecipazione del Parlamento ai processi decisionali comunitari ed europei non sono servite ad evitare la marginalizzazione delle assemblee rappresentative nel nuovo contesto decisionale.
GERMANIA: Astrid Zei, La crisi nell’Eurozona impone nuove forme di controllo democratico sulle decisioni dei Governi nazionali: Karlsruhe di nuovo in difesa delle prerogative del Bundestag. Cronache dalla Germania, gennaio-aprile 2012
Questa voce è stata pubblicata in:
Cronache costituzionali dall'estero, Germania, Nomos e contrassegnata con Germania, Nomos 1/2012. Contrassegna il Permalink.