Le scelte professionali degli ex membri del Governo tedesco, al termine del mandato, hanno avuto talvolta risvolti clamorosi, decisamente imbarazzanti sul piano politico, e perlomeno controversi su quello giuridico, fino ad alimentare, a posteriori, il sospetto del conflitto di interessi, della corruzione e della concussione.
Basti ricordare l’ex Cancelliere Gerhard Schröder (SPD), il quale, subito dopo la sconfitta elettorale del 2005 entrò nel direttivo della North European Gas Pipeline Company (oggi Nord Stream AG), controllata al 51% dalla russa Gazprom, incaricata della costruzione di un gasdotto che dalla Russia rifornisce la Germania, passando per il Mar Baltico. Il suo Ministro degli Esteri, Joshka Fisher (Verdi), oggi gestisce una prestigiosa agenzia di lobbying, la Joschka Fischer & Company, e fa la spola tra gli Stati Uniti e Berlino.
Eckard Hans von Klaeden (CDU) nel 2009 venne nominato Ministro di Stato presso la Cancelleria “per la riduzione della burocrazia e il miglioramento dell’attività normativa”. Immediatamente dopo aver rassegnato le dimissioni ha assunto l’incarico di responsabile per le relazioni politiche della società automobilistica Daimler, e attualmente a suo carico pende un procedimento penale, in quanto è accusato di aver tratto illeciti vantaggi dalla stessa Daimler nell’esercizio del suo mandato ministeriale.
Dirk-Ekkehard Niebel, già Segretario generale del Partito liberale (FDP) dal 2005 al 2009, nell’ambito del II Governo Merkel assunse l’incarico di Ministro federale per la cooperazione economica e per lo sviluppo, e da quest’anno è in servizio come lobbista per la società Rheinmetall, che commercia veicoli e armamenti. Poi c’è Daniel Bahr (FDP) il quale, al termine del suo mandato quale Ministro federale della Salute, è stato assunto come dirigente dalla società di assicurazione sanitaria Allianz Private Krankenversicherungen. Non si può poi non ricordare il Capo della Cancelleria del III Governo Merkel, nonché Ministro con incarichi speciali, Ronald Pofalla (CDU), il quale, dall’alto del suo dicastero, era intervenuto autorevolmente nel serrato dibattito e nelle difficili trattative legate alla costruzione del nuovo importante snodo ferroviario di Stoccarda (Stuttgart 21): dal 1 gennaio 2015 egli ha assunto formalmente l’incarico di plenipotenziario per le relazioni politiche e internazionali della Deutsche Bahn AG, la società che gestisce le Ferrovie tedesche, e dal 1 agosto 2015 è entrato a far parte del suo direttivo. Il Parlamento tedesco da anni torna periodicamente a discutere circa possibili provvedimenti legislativi atti ad imporre un periodo sabbatico, più o meno breve, prima che gli ex membri del Governo possano assumere incarichi professionali nel settore privato, ma finora non era stato adottato alcun provvedimento concreto.
Il modello da più parti e più volte proposto è sostanzialmente quello già accolto in Renania-Westfalia settentrionale, attraverso la legge sulla lotta alla corruzione [Korruptionsbekämpfungsgesetz], e ricorda Lex Leuenberger approvata a grande maggioranza dal Consiglio nazionale elvetico a settembre del 2013 [DL 10.511], allorché l’ex Ministro per le infrastrutture e l’ambiente Moritz Leuenberger, pochi mesi dopo essersi dimesso dal Consiglio federale, entrò a far parte del Consiglio di amministrazione della maggiore società svizzera per l’edilizia e le costruzioni, Implenia. Il provvedimento, che imponeva un periodo di attesa di due anni dal termine dell’incarico di governo, entrò allora nel dibattito politico, appunto, come Lex Leuenberger, ma nel mese di giugno del 2014 è stato definitivamente respinto dal Consiglio degli Stati – la seconda camera del Parlamento svizzero – perché ritenuto illegittimamente limitativo della libertà di iniziativa economica privata. […]