Il 15 aprile il Tribunale costituzionale federale ha autorizzato la promulgazione della legge approvata il 26 marzo che ratifica la decisione del Consiglio dell’UE sulle risorse proprie [decisione (UE, Euratom) 2020/2053]. Tale Decisione autorizza la Commissione, in via eccezionale, a contrarre temporaneamente prestiti fino a 750 miliardi di euro sui mercati dei capitali per far fronte alle conseguenze della crisi legata alla pandemia di Covid-19 e promuovere la ripresa. La pronuncia era molto attesa nelle Cancellerie europee. Appena il giorno prima il Commissario europeo al Bilancio Johannes Hahn, pure esprimendo parole di grande rispetto nei confronti del Tribunale costituzionale federale, si era detto fiducioso riguardo al rispetto dei tempi previsti per l’avvio del piano, e aveva auspicato un tempestivo perfezionamento delle procedure di ratifica, definendo Next Generation EU come “un punto di svolta per i mercati europei dei capitali” e confermando l’immediata operatività del Fondo per la Ripresa, non appena la Commissione fosse stata giuridicamente autorizzata a gestire i prestiti. La legge era stata approvata nel Bundestag a grande maggioranza. Benché non fosse richiesto un quorum aggravato in Aula si erano registrati 495 voti a favore, 95 contrari e 72 astensioni e nel Bundesrat il voto era stato reso all’unanimità.
GERMANIA: Astrid Zei, L’ombra lunga di Karlsruhe sul sogno di un “momento hamiltoniano” per l’UE
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