Stabilire chi comanda è, fin dall’antichità, una delle questioni più complesse di ogni organizzazione collettiva.
Ogni essere vivente, ogni gruppo sociale, semplice o complesso che sia, ha la necessità di avere un “Capo”. Il Capo è una costante dell’esistenza di ogni uomo, una figura con cui tutti, almeno una volta nella vita, hanno dovuto confrontarsi.
Anticamente, il Capo veniva scelto sulla base di un rudimentale criterio di “forza”, quella che veniva definita come “la legge del più forte”. Come raccontato da Polibio nelle sue “Storie”: «gli uomini, come gli animali si adunano e seguono i più validi e forti. La forza segna il limite del loro potere, che si può chiamare monarchia naturale». Nei millenni trascorsi, però, questo criterio è in parte mutato.
Partendo da questo incipit, l’Autore Alfonso Celotto, Professore di Diritto Costituzionale, ne “L’enigma della successione. Ascesa e declino del Capo da Diocleziano a Enrico De Nicola” (Feltrinelli, 2021), racconta ai suoi lettori la storia dell’eterno dilemma della successione dei “Capi”. […]
Gianluca Briganti, Recensione a A. Celotto, L’enigma della successione. Ascesa e declino del Capo da Diocleziano a Enrico De Nicola, Milano, Feltrinelli, 2021, pp. 290.
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