Gianluca Briganti, Recensione a M. Corradino, L’Italia Immobile, Milano, Chiarelettere, 2020, pp. 216.

Il nuovo “Codice dei Contratti Pubblici”, entrato in vigore con il D.lgs. n. 50 del 2016, disciplina un mercato che in Italia nel 2019, prima della pandemia di Covid-19, valeva quasi 170 miliardi di euro all’anno.
La disciplina della contrattualistica pubblica, a partire dalla prima metà degli anni Novanta, è stata caratterizzata da una superfetazione di norme che hanno portato gli appalti pubblici al centro del dibattito politico, giuridico ed economico. Infatti, prima dell’avvento delle normative eurounitarie e dell’entrata in vigore della c.d. Legge Merloni (L. n. 109 del 1994), la materia era regolata quasi esclusivamente dalla normativa di contabilità pubblica del 1923 – 1924 (il R.D. n. 2420 del 1923 e il R. D. n. 827 del 1924) e il dibattito relativo ai contratti pubblici era oggetto di interesse solo di una limitata nicchia di cultori della contabilità di stato.
L’Autore Michele Corradino, Consigliere di Stato, già membro dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, ne “L’Italia Immobile” (Chiarelettere, 2020), con un approccio da “insider” del settore, si pone come obiettivo quello di far conoscere al lettore, “dal di dentro”, il caotico e complesso universo degli appalti pubblici.

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