Il contributo che si propone, già dal suo titolo “Partiti politici europei e disciplina costituzionale nazionale”, richiede di tentare un confronto tra i partiti politici europei (o partiti politici a livello europeo1) e i partiti politici nazionali, guardando in particolare alla più recente regolamentazione normativa di entrambi.
L’ipotesi di studio è che si sia realizzato, e possa ancora meglio realizzarsi in futuro, un reciproco travaso tra i due modelli di disciplina del fenomeno partitico, quello europeo e quello costituzionale nazionale, circoscrivendo l’attenzione, peraltro, alle sole vicende italiane. Alcuni aspetti delle rispettive discipline vanno immediatamente ricordati, costituendo un po’ la cornice generale entro cui svolgere poi le mie considerazioni. Sul versante europeo, il rimando, oggi, è ovviamente al regolamento n. 1141/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee, che ha abrogato il precedente regolamento n. 2004/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, e che ha iniziato ad applicarsi dal 1° gennaio 2017. Insieme ad esso, a livello europeo, va anche ricordata la Risoluzione del Parlamento europeo del 1° novembre 2015 sulla riforma della legge elettorale dell’Unione europea. Sul versante nazionale, va menzionato il decreto legge n. 149/20132, convertito con modificazioni nella legge n. 14/2014, che, come è noto, detta in modo embrionale, ma sufficientemente significativo3, una prima legislazione sui partiti, anche in attuazione dell’art. 49 della Costituzione. A questa normativa va raccordato ora il testo unificato, approvato nel giugno 2016 dalla Camera dei Deputati, ed intitolato Disposizioni in materia di partiti politici, norme per favorire la trasparenza e la partecipazione democratica, di cui non è ancora iniziato peraltro l’esame al Senato della Repubblica, nel momento in cui questo lavoro è stato concluso definitivamente (marzo 2017)4. Anche in ragione della nuova situazione […]
Scarica il testo in formato PDF
SOMMARIO: 1. Introduzione e delimitazione del tema. – 2. Su alcuni significativi punti di contatto tra la disciplina dei partiti politici europei e la disciplina dei partiti politici italiani. In particolare: la registrazione dei partiti; il rispetto dei valori fondanti dell’ordinamento dell’Unione europea; le norme in tema di democrazia interna e/o di governance. – 3. Segue: chi registra, controlla e sanziona i partiti politici europei e i partiti politici nazionali? L’Autorità per i partiti politici europei e le fondazioni politiche europee (e la Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici: cenni). – 4. Qualche breve osservazione in tema di finanziamento, tra partiti politici europei e partiti politici nazionali, e primi rilievi conclusivi.