Nel trattare temi divisivi, com’è per natura quello qui dibattuto, due, in special modo, dovrebbero essere – almeno a parere di chi scrive – i punti fermi su cui erigere un’opera monografica. Uno è il metodo: rendere edotto il lettore su cosa si intende fare, e come. L’altro è il contesto: sforzarsi di elaborare una visione storico-sistematica, se non anche teorica, dello scenario euro-unitario, sul cui parametro misurare i propri argomenti e quelli altrui.
Il volume di Ana Bobić, giovane studiosa formatasi a Zagabria, Oxford e Berlino-Hertie– ora référendaire presso la Corte di Giustizia – non pecca in nessuno di questi punti, identificando già a tutta prima metodo e contesto con meritoria dovizia di dettagli.
Il metodo ruota attorno al judicial triangle e alla relativa raffigurazione dei rapporti di forza fra giudici dello spazio europeo. […]
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SOMMARIO: 1. Introduzione: il conflitto costituzionale europeo in tre punti. – 2. Un pluralismo costituzionale costruttivo. – 3. Identità e ultra vires: il nodo della rule of law. – 4. La fiducia nello scrutinio di proporzionalità come parametro di un ordinamento unitario. – 5. Verso una conclusione? Il ruolo del diritto scritto e il posto della politica.