Giuliaserena Stegher, Recensione a M. Cartabia, L. Violante, Giustizia e mito: con Edipo, Antigone e Creonte[per indagare i dilemmi del diritto continuamente riaffioranti nelle nostre società], Bologna, Il Mulino, 2018, pp. 174

Il volume ivi in commento è il frutto dell’incontro di due visioni offerte dai due autori su alcune celebri opere del tragediografo greco del V secolo a.C., l’Antigone e l’Edipo Re. Da un lato Marta Cartabia, vice presidente della Corte costituzionale, dall’altro Luciano Violante, uomo delle Istituzioni. Entrambi offrono una rilettura dei due grandi classici sopracitati, con l’obiettivo di mostrarne l’attualità rispetto al mondo della contemporaneità, tanto nella dimensione politica quanto in quella giuridica. Nell’accettare l’invito a riflettere su tali dimensioni, i due autori ragionano sul loro sapere e ruolo, attraverso il ricorso alla lente del mondo della mitologia greca e della letteratura, senza però voler proporre nuove visioni e/o interpretazioni rispetto al campo della drammaturgia.

L’opera è articolata in quattro momenti: il primo è una riflessione introduttiva a quattro mani, la seconda e la terza rappresentano due distinte analisi, rispettivamente incentrate l’una sull’Edipo re, l’altra sull’Antigone, mentre nella quarta e ultima parte – a mo’ di intervista – i due autori rispondono ad alcune domande. Nel commento offerto da Marta Cartabia, l’A. riflette su alcuni elementi giuridici che promanano dalla tragedia di Edipo. Tanto sui reati di parricidio e incesto, che si ripercuotono irrimediabilmente sul suo ruolo di governante, quanto sul legame tra verità e giustizia. Rispetto al primo binomio, benché commessi dal protagonista, i due atti costituiscono fattispecie […]

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