In virtù della sua appartenenza ai ruoli della Corte costituzionale fin dalla formazione dei suoi apparati[1], fu naturale, per Giustino D’Orazio, rivolgere a questa Istituzione i primi studi e avviare la sua produzione scientifica dedicandosi alla Corte, allo status dei giudizi che la compongono[2], alle sue decisioni[3] e a taluni, ancora inesplorati, istituti processuali. Temi, questi, che egli esaminò in modo assai approfondito, secondo un metodo diretto a privilegiare innanzitutto il dato normativo e, secondariamente, la prassi giurisprudenziale.
Ma il suo interesse, in realtà, ha toccato nel tempo tutti i capitoli dell’organizzazione costituzionale[4]. Tra questi, un posto di tutto rispetto ha riguardato la presidenza della Repubblica[5], istituzione che Giustino D’Orazio ha potuto osservare e seguire criticamente attraverso l’esame particolare delle prassi presidenziali di Pertini e Cossiga.
Sugli anni di Pertini, in particolare, D’Orazio ha posto ripetuta attenzione dedicandovi numerosi contributi. La monografia su La presidenza Pertini, del 1985[6], costituisce, alla fine del settennato, il punto di arrivo delle sue riflessioni, nel quale si condensano gli spunti raccolti in alcuni studi pubblicati negli anni precedenti[7]. Per quanto riguarda invece la presidenza Cossiga sono da ricordare, tra gli altri, i saggi sui Poteri presidenziali e interpretazioni autoriduttive del 1987[8], sulle Riflessioni sulla crisi presidenziale[9] del 1992, su La «doppia presidenza» con riferimento ai rapporti col CSM, del 1992[10].
Nell’esame della presidenza Pertini, l’Autore pone l’attenzione sull’elasticità o flessibilità dei poteri presidenziali, sulla tendenziale espansione del ruolo presidenziale ben al di là di quella che era la formula notarile o comunque arricchita di marginali interventi ampliativi delle origini; ravvisa alcuni sviluppi in senso presidenzialista; e giunge ad usare – seppure problematicamente – la formula del presidenzialismo “strisciante” mentre guarda al ruolo effettivo della figura presidenziale, ricercandolo nelle prassi spesso scollegate da quelle che appaiono le qualificazioni formali delle attribuzioni formalmente previste nella Carta costituzionale. Si profila, in questo studio, una chiara propensione metodologica di D’Orazio: può dirsi, anzi, che la ricerca e la messa in risalto dell’effettività delle funzioni esercitate dal titolare della carica sia la chiave di interpretazione costante in tutto il suo percorso di studio[11].
A proposito della presidenza Cossiga, l’Autore rileva come la tendenza a spostare l’asse della forma di governo dal ruolo di moderazione e garanzia verso un vero e proprio ruolo governante si sia fortemente accentuata. Infatti, la spinta a favore della prevalenza del ruolo presidenziale diventa ora sempre più evidente, in quanto gli interventi espansivi del presidente sarebbero esplicitamente programmati[12]; […]
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Sommario: 1. Premessa. – 2. Il Presidente della Repubblica nell’idea dei costituenti e nell’evoluzione storica. – 3. Le questioni della “supplenza” presidenziale – 4. (Segue) e del “presidenzialismo strisciante”. – 5. La riflessione di Giustino D’Orazio. – 6. Il suo metodo.