Giuseppe Storsillo, Scheda del volume di N. Lupo- G. Piccirilli (a cura di), Legge elettorale e riforma costituzionale: procedure parlamentari «sotto stress», Bologna, Il Mulino, 2016, pp. 350

Il volume redatto da Lupo e Piccirilli analizza la legge elettorale e la riforma costituzionale attraverso le opinioni di studiosi, ricercatori e funzionari di Camera e Senato. Il volume si concentra soprattutto sulle procedure seguite in questa XVII Legislatura per l’approvazione sia della riforma costituzionale che della legge elettorale.

Gli Autori suddividono il libro in tre parti. La prima parte riguarda l’approvazione della legge n. 52 del 2015 sul sistema elettorale delle Camera dei deputati, in questa parte gli Autori si avvalgono dei contributi di Piero Gambale, Luigi Ciaurro, Renato Ibrido ed Eduardo Gianfrancesco per spiegarci i passaggi dell’approvazione della riforma elettorale sia alla Camera che al Senato. La seconda parte del volume analizza il disegno di legge di revisione costituzionale e le modalità della sua approvazione attraverso i contributi di Federica Fabbrizzi, Giovanni Piccirilli e le riflessioni di Giacomo Lasorella e di Salvatore Curreri. La terza, e ultima parte, in cui gli Autori suddividono il volume, attraverso i contributi di Gianclaudio De Cesare e Luca Bartolucci, affronta il problema dei regolamenti parlamentari e il ruolo svolto dalle Giunte per il regolamento.

Prima di giungere al cuore del libro, gli Autori attraverso un’esplicativa introduzione, analizzano i percorsi politici e non, che – a partire dall’inizio della XVII Legislatura- hanno caratterizzato l’approvazione della legge elettorale e della riforma costituzionale. Una prima analisi degli Autori si sofferma su quanto sia sorprendente il fatto che in una Legislatura come quella attuale, caratterizzata da una impasse dovuta alle vicissitudini politiche si sia riusciti ad approvare riforme cosi complesse, risultato ancora più sorprendente se si pensa che “le procedure legislative di Camera e Senato erano – e sono tuttora – disciplinate da regolamenti risalenti, nel loro impianto, al 1971 e, per le modifiche più recenti di un certo respiro, al 1997 alla Camera e al 1988 al Senato” (cfr. p. 23).

Continuando nella trattazione dei percorsi che hanno portato all’approvazione della legge elettorale e della riforma costituzionale, i due Autori, come già accennato, si soffermano sulla mancata revisione dei regolamenti parlamentari, spiegando attraverso esempi concreti, quali siano le mancanze oggi presenti nei regolamenti per un adeguato funzionamento delle due Camere. Si soffermano, inoltre, anche sul ruolo dei due Presidenti, neofiti della politica, che si sono trovati ad affrontare diverse difficoltà per far funzionare i procedimenti parlamentari, “si pensi alla Camera, alla c.d. «ghigliottina» applicata – per la prima volta, dopo numerose minacce mai concretizzatesi in precedenza e presentata con il più morbido nome di «tagliola» – nel procedimento di conversione del decreto-legge n. 133 del 2013. E al Senato, alle modalità di votazione sulla decadenza di Berlusconi da senatore, in assenza di un disposto regolamentare specifico” (cfr. p. 33). Attraverso questa lunga introduzione, piena di esempi concreti, gli Autori ci spiegano il perché “le procedure parlamentari, in questi primi tre anni della XVII Legislatura, siano state poste intensamente e ripetutamente «sotto stress» (cfr. p. 48). […]

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