Dopo aver letto questo volume, curato da Mario Galizia e pubblicato postumo ho subito pensato che valesse la pena di proporne la presentazione nel quadro delle iniziative che il nostro dottorato in Scienze giuridiche dedica a temi di carattere generale che possono interessare tanto il cultore di diritto positivo quanto lo storico.
Più in particolare sono tre le ragioni che mi hanno spinto a formulare questa proposta, che debbo dire è stata accolta con calore da tutti. La prima è legata ad un debito di riconoscenza nei confronti di un grande costituzionalista che noi, allora giovani allievi di Paolo Barile, abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare nel corso degli anni del suo insegnamento fiorentino (1970-1974). Ad apprezzare non solo per la sua straordinaria cultura giuridica caratterizzata da un solido spessore storico (per scherzo, tra noi, l’avevamo soprannominato “la biblioteca vivente” ), ma anche per il suo tratto umano. Mario era un uomo molto schivo e apparentemente burbero, ma se si riusciva a superare questa prima superficie mostrava con noi giovani una grande disponibilità che alla fine si era trasformato in un rapporto di amicizia che andava molto al di là dei rapporti di carattere accademico.
La seconda ragione è legata al titolo di questo libro che ha richiamato alla mia memoria uno degli argomenti ricorrenti nelle conversazioni con Mario, ossia l’idea di istituire qui a Firenze una Fondazione intitolata al fratello Paolo, partigiano, morto ventunenne nel corso della battaglia per la liberazione di Firenze nell’agosto del 1944. Mi è parso che fosse in qualche modo la realizzazione di un primo tassello di quell’idea, che ora va realizzandosi compiutamente grazie alle sue volontà testamentarie, raccolte e curate dai suoi allievi e in particolare da Fulco Lanchester.
Infine, la terza ragione, quella più scientifica, è legata alla lunga introduzione che Mario fa precedere alla pubblicazione degli appunti di guerra e di qualche poesia del fratello Paolo. Si tratta in realtà di una vera e propria monografia che ripercorre le vicende drammatiche degli anni del passaggio dal fascismo alla Repubblica, intessute con quelle più personali legate alla famiglia Galizia, ma soprattutto con quelle di alcuni dei maggiori esponenti della giuspubblicistica del tempo, per i quali il passaggio al regime repubblicano determinò un travaglio intenso e, in certi casi drammatico: i nomi che vengono richiamati sono quelli di Mortati, di Tosato, di Santi Romano , di Crisafulli).
Un travaglio particolarmente intenso per Mortati, di cui è testimone diretto Mario Galizia, che di Mortati fu assistente alla Corte costituzionale e poi amico fino agli ultimi anni della sua vita. […]
(Paolo Caretti)
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Di seguito si riporta il sommario dei saggi: 1. Paolo Caretti, Introduzione 2. Ernesto Bettinelli, La famiglia di Galizia tra le due guerre (e oltre…) 3. Maurizio Fioravanti, Il costituzionalismo di Mario Galizia
* Presentazione del volume, uscito nella Collana Archivio di storia costituzionale e Teoria della costituzione, n. 8 Sez. Biblioteca, dell’editore Giuffrè, presso la Facoltà di Giurisprudenza – Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università degli studi di Firenze il 28 marzo 2014. Pubblichiamo in questa sede gli scritti di: Paolo Caretti; Ernesto Bettinelli; Maurizio Fioravanti.