Il quadrimestre analizzato è certamente paradigmatico delle difficoltà intrinseche all’ordinamento israeliano, da sempre contraddistinto da un elevatissimo livello di frammentazione politica e societaria. I fatti caratterizzanti questo periodo infatti, travalicano la “mera” analisi giuridica e comparatistica e riescono nel difficile compito di rappresentare lo Stato di Israele ed il suo complicato universo giuridico, fatto di contraddizioni e compromessi. Un periodo, quello degli ultimi mesi del 2017, che vede emergere ancora una volta lo scontro parlamentare e civile su alcuni dei nodi principali su cui si basa il pactum unionis israeliano. La sentenza della Corte Suprema circa l’arruolamento dei cittadini ultraortodossi nelle file dell’esercito alimenta un dibattito, nato con la fondazione dello Stato nel 1948, sulla divisione del fardello militare tra i cittadini israeliani e sul peso, anche in termini di economia pubblica, del mondo ultraortodosso nell’ordinamento di un Paese che modella e articola continuamente, ed in base alle contingenze politiche e parlamentari, il rapporto tra Stato e religione.
L’approvazione delle modifiche alla Hours of work and Rest Law e l’accesa discussione circa la proposta del Ministero degli Interni sulla Supermarket Law, devono dunque essere analizzate nel quadro complessivo più ampio di un ordinamento ancora alla ricerca di un compromesso saldo tra il suo carattere religioso e civile. È dunque attraverso queste lenti che deve essere letto e compreso anche il disegno di legge del Nation-State Bill, dalla portata quasi rivoluzionaria per l’ordinamento preso in analisi e capace di sviluppare discussioni dentro e fuori la Knesset, mettendo in discussione tutti i simboli ed i “diavoli” dell’ordinamento.
Il disegno di legge, infatti, comprende disposizioni secondo cui “the right to exercise national self-determination in the State of Israel is unique to the Jewish people (sez 1, art.2); The national anthem is “Hatikva”, The flag is white, two blue stripes along its top and bottom margins and a blue Star of David at its center, The state symbol is a seven-branched menorah with olive branches on either side of the menorah and the word “Israel” at its base. (sez.3 art 1,2,3); the state’s language is hebrew; the Arabic language has a special status” (sez.4 art.1,2), mirando dunque a costituzionalizzare principi e norme altamente divisivi e certamente privi del necessario consenso. […]