A premessa delle mie brevi riflessioni, vorrei soffermarmi sul fatto che la Storia del diritto italiano (poi Storia del diritto medievale e moderno) acquista un’autonomia successiva rispetto ad altri settori dell’area giuridica e in particolare al diritto romano, a cui è stata legata fino alla seconda metà del XIX secolo.
Infatti, con la Legge Coppino del 1876 viene riorganizzato l’insegnamento delle materie storiche nelle Facoltà giuridiche. Le Istituzioni di diritto romano sono integrate dalla Storia del diritto romano, mentre la Storia del diritto italiano viene staccata da quest’ultima e insegnata al secondo anno «perché la vera scienza non può abbracciar tanto: deve contentarsi di un campo più ristretto e speciale, ma in questo entrare davvero nelle vicende delle cose, studiarne i principii e scendere fino al dettaglio», come sostiene Francesco Schupfer, insigne rappresentante della materia tra il XIX e il XX secolo. Sulla base dell’impostazione tedesca il vero campo di studi della storia del diritto deve essere il medioevo giuridico con «il suo compito, di riempire il grande intervallo che corre tra la caduta dell’Impero romano di Occidente e il diritto costituito negli odierni codici».
SOMMARIO: 1. Sulle origini del settore IUS 19. – 2. Gli sviluppi e la presenza femminile. – 3. Iniziative e studi sulle differenze di genere.