- Nel corso di questa esposizione per classe dirigente si intenderà un gruppo vasto di persone dotato di autorevolezza intellettuale e morale, capace di dirigere e cioè di indicare una direzione di marcia alla intera società. 1 Classi dirigenti possono essere presenti in tutti i settori, nell’impresa, nel mondo finanziario, nei sistemi della comunicazione. Qui si farà riferimento alle classi politiche dirigenti. Esistono classi dirigenti anche fuori della politica, nell’industria ad esempio, o nella finanza; ma ciò che determina la qualità della democrazia è proprio l’esistenza di una classe politica dirigente capace di rivolgersi a tutti i settori della società e non solo ad alcuni tra loro, come inevitabilmente fanno le classi dirigenti di settori specifici.2 Guidi Dorso spiegò che la classe dirigente è un potere organizzato che dispone della direzione politica, intellettuale e materiale della società e comprende anche la classe politica propriamente detta3. Una classe politica dirigente ha bisogno del consenso. Se ha perduto il consenso, quella classe, sino a quando resta in sella, diventa ceto dominante, esercita puro potere, ma non ha più un ruolo dirigente. La perdita del consenso avviene, cito da Gramsci, quando i cittadini si staccano dalle ideologie tradizionali e non credono più a ciò in cui credevano prima. La crisi consiste nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non riesce a nascere: in questo interregno si verificano, spiega Gramsci, i fenomeni morbosi più svariati.
- Noi siamo in questo interregno tra il vecchio che muore e il nuovo che non nasce; e conviviamo con alcuni fenomeni morbosi, per usare l’espressione di Gramsci. Il primo di questi fenomeni morbosi é la sostituzione dei gruppi dirigenti dei partiti con leader che diventano solitari e narcisisti. Ai vertici del sistema politico siedono non gruppi, ma singole personalità; il fenomeno è stato colto dalla legge elettorale che parla rozzamente ma efficacemente di “capo della forza politica”. somiglianza. E il partito cessa progressivamente di essere una comunità […]
Luciano Violante, “Società civile e istituzioni: il ruolo della classe dirigente”
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