Il Volume di Gianluca Bascherini ha ad oggetto il dovere costituzionale di difesa della Patria; questo è approfondito a partire da un inquadramento teorico dell’istituto e attraverso le vicende normative e giurisprudenziali che lo hanno interessato nel corso della storia costituzionale italiana. A introduzione del lavoro v’è un’importante premessa metodologica: che il tema dei doveri costituzionali – e, fra questi, del dovere di difesa, che ne costituisce la più risalente estrinsecazione – offre “un importante terreno di riflessione intorno alla dialettica storica tra autorità e libertà su cui poggia la vicenda stessa del costituzionalismo” e “un punto di osservazione […] dei conflitti e delle dinamiche storiche riguardanti contenuti e soggetti del discorso costituzionale della cittadinanza” (p. 9).
Rileva l’Autore che tale prospettiva, tuttavia, non sempre è stata adeguatamente considerata; infatti, a fronte del successo arriso all’indagine, da parte di dottrina e giurisprudenza, circa i diritti costituzionali, il dibattito di età repubblicana sui doveri si è rivelato, nel complesso, piuttosto modesto e discontinuo ed è solo sul finire degli anni Sessanta che matura una riflessione più consapevole sia della precettività dei doveri costituzionali, sia del significativo mutamento di prospettive in materia operato dalla Costituzione del 1948 rispetto al passato. Anche il dovere di difesa sarà oggetto di questa riflessione e a venire all’attenzione saranno le questioni riguardanti il progressivo riconoscimento dell’obiezione di coscienza, la condizione giuridica del militare, la sospensione della leva obbligatoria, l’istituzione del servizio civile nazionale e il mutamento di paradigma rispetto allo jus ad bellum per come codificato dopo i due conflitti mondiali del Novecento. Nel primo capitolo l’Autore investiga l’origine dei doveri costituzionali, il significato del loro richiamo operato dalla Costituzione repubblicana alla solidarietà e il rapporto fra […]