ABSTRACT
L’articolo, dal punto di vista dell’ordinamento dell’Unione Europea, osserva come gli attori privati sono coinvolti nella regolazione pubblica, usando come caso di studio un fenomeno transnazionale: Internet e, in particolare, la circolazione dei big data. L’obiettivo è di esplorare le contraddizioni e le disparità sociali che emergono nell’attribuzione di diritti politici agli stranieri. In particolare, comparando due principali ambiti – i trattati di libero scambio e le norme antiterroristiche – la ricerca evidenzierà che non vi è corrispondenza biunivoca tra il fatto di non avere la cittadinanza e quello di essere esclusi dalla partecipazione democratica. Piuttosto, un criterio diverso sembra emergere: mentre, da un lato, vi sono ancora discriminazioni nel godimento dei diritti fondamentali, dall’altra parte, attori internazionali sono addirittura coinvolti nella decisione, quando sono esponenti di interessi forti. In conclusione, lo studio mostra – nel campo dei big data – come il mercato sembra portare all’armonizzazione nell’UE più dell’universalità dei diritti. Alla luce dei principi di solidarietà (artt. 27 ss., Carta di Nizza), inclusione (artt. 20-26, Carta di Nizza) e coesione sociale (art. 3 TUE, art. 174 TFUE), questo solleva il problema di quali punti critici dovrebbero essere affrontati per un coinvolgimento più paritario della società civile nelle decisioni.
This paper, from the viewpoint of the European Union law, observes how private actors are involved in public rule-making, using a transnational phenomenon as a case study: Internet and, particularly, the circulation of big data. The objective is to explore contradictions and social disparities that emerge in the attribution of political rights to non-nationals. In particular, by comparing and contrasting two main fields – i.e. free trade agreements and counter-terror regulations – the research will highlight that there is no strict coincidence between non-citizenship and exclusion from democratic participation. Rather, a different criterion seems to emerge: while, on the one hand, there are still discriminations in the enjoyment of fundamental rights, on the other hand, international actors are even involved in decision-making, when they are exponent of vested interest. In conclusion, the study shows – in the field of big data – how market law seem to drive to EU harmonization, more than the universality of rights. Given of the principles of solidarity (Art. 27 and following, Nice Charter), inclusion (Art. 20-26, Nice Charter) and social cohesion (Art. 3 TEU, Art. 174 TFEU), this raises the question of which critical points shall be addressed for a more equal involvement of civil society in decision-making.
PAROLE CHIAVE: big data, antiterrorismo, trattati di libero scambio, partecipazione, discriminazioni
KEYWORDS: big data, counter-terror, free trade agreements, participation, discriminations
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Table of Contents: 1. Introduction – 2. The International Trade Law Through the Lenses of Big Data Players’ role – 3. The Persisting Relevance of Nations and Territories in Discriminatory Counter-terrorism Surveillance – 4. Conclusions: Towards and Inclusive (Digital) Citizenship