Come abbiamo avuto modo di vedere, il 2021 si è chiuso con un bilancio “roseo a metà” rispetto al mondo sportivo. Gli slanci che hanno contraddistinto gli inizi del 2021 (come anche il finire del 2020) sono, infatti, rimasti relegati a ruolo quasi di dichiarazioni di principio che, seppur dotate di una grande importanza, non hanno visto pressoché nessuno spunto applicativo concreto. D’altro canto, la tanto attesa Riforma, per la quale i tempi erano oramai maturi, ha visto rimandare la sua entrata in vigore più volte soprattutto per motivi di carattere “tecnico”, legati da un lato alla necessità di una attenta revisione del nuovo assetto in chiave sistematica, per evitare di creare incongruenze o dubbi applicativi e, dall’altro, per consentire al settore sportivo l’adattamento alle nuove prescrizioni attraverso l’adeguamento degli Statuti federali.
Tuttavia, i pur reali motivi “tecnici” di cui sopra, nei fatti, non hanno trovato una soluzione. Alla fine del 2021, nessuna “necessaria attenta revisione” era stata posta in essere e non si era riscontrata quasi nessuna iniziativa federale concreta, doverosa per l’“adattamento”. […]
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Sommario: 1. Premessa. – 2. La reazione del mondo sportivo al conflitto armato. – a) Gli interventi a sostegno. – 3. La situazione di stallo della Riforma. – 4. Il primo spiraglio: il professionismo femminile nel calcio. – 5. Appendice normativa (gennaio/aprile 2022).