Non sono stato un allievo di Domenico e nemmeno un docente di scienza delle finanze e tuttavia nel corso degli anni ho stabilito un proficuo e prolungato scambio di idee con Domenico nonché una amicizia sincera. I temi di cui discutevamo riguardavano molti aspetti della vita economica, sociale e politica italiana. Non sempre eravamo d’accordo ma la sua squisita gentilezza ed affabilità permettevano una serena dialettica. Ammiravo la sua genuina fede nella possibilità che l’Italia potesse infine liberarsi da un sistema corruttivo che ne impediva lo sviluppo pieno: un gentiluomo di altri tempi (speriamo ce ne siano ancora)!
Lo avevo brevemente incontrato nel settembre del 1973 ad un seminario internazionale promosso a Siena da Franco Romani e poi quando, da presidente del comitato economico del CNR, aveva collaborato alla realizzazione della International School of Economic Research del Dipartimento di Economia politica dell’università di Siena. Ma i nostri rapporti più intensi sono legati all’opera di Domenico volta a far conoscere ed apprezzare la figura del padre. Non ricordo bene le circostanze precise (era la fine degli anni 90) ma mi contattò per sapere se ero interessato a studiare la teoria del valore del padre. Subito, già ad una prima lettura, rimasi colpito dalla novità e dalla acutezza delle argomentazioni di Attilio Da Empoli e decisi di approfondire la questione aderendo all’invito di Domenico.
Scarica il testo in formato PDF
SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. L’approccio di Da Empoli. – 3. L’approccio di Sylos Labini. – 4. Un raffronto. – 5. Una osservazione finale.