Matteo Cosulich,“Much Ado About Nothing”, ovvero dell’inutile compressione dell’eguaglianza del voto nella vigente legislazione elettorale parlamentare

L’invito a riflettere sul sistema elettorale in senso stretto risulta oggi particolarmente gradito, in quanto sul “meccanismo di trasformazione dei voti in seggi”1 paiono incentrarsi i più significativi profili problematici, anche in termini di legittimità costituzionale, della vigente legislazione elettorale parlamentare. Più specificamente, come già si è avuto modo di osservare all’indomani dell’entrata in vigore della legge 3 novembre 2017, n. 1652, quest’ultima risulta particolarmente irrispettosa del principio di eguaglianza del voto, nelle sue molteplici declinazioni. Si tratta di una caratteristica che tuttora connota la legislazione elettorale della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica in quanto non è stata in alcun modo attenuata dalla novella apportatavi dalla legge 27 maggio 2019, n. 51 al fine di renderla immediatamente applicabile nell’eventualità (probabile allora, ormai realizzata) di una riduzione.

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