La globalizzazione, e la crisi finanziaria mondiale, hanno sollevato di recente una serie di problemi rilevanti. Si è parlato e si parla di crisi della regolazione, che è considerata una delle cause della crisi finanziaria; di crisi delle istituzioni, che non riescono a governare la
globalizzazione; di crisi della democrazia, per il deficit democratico che molti collegano alle
organizzazioni internazionali e all’Unione europea. Per quel che riguarda quest’ultimo aspetto, alcuni studi politologici ruotano attorno all’idea del disagio della democrazia, della sua sopravvivenza larvale (C. Galli). Taluni contributi di giuristi sottolineano la crisi della democrazia capitalistica (R. Posner). In questa fase di grandi trasformazioni, di difficoltà, di
riflessioni critiche, assume grande rilievo il libro di Sabino Cassese dedicato alla Global Polity, che analizza lucidamente e in profondità le dimensioni globali della democrazia e della rule of law. Cos’è la global polity? È il tema affrontato nella prima parte del lavoro di Cassese. La global polity è l’insieme delle regolazioni che compaiono nell’ arena globale. Vi
sono gli Stati, ma soprattutto le organizzazioni internazionali, i networks transnazionali composti da regolatori nazionali, i cosiddetti regolatori ibridi – un po’ pubblici un po’ privati–, le organizzazioni non governative.
Marco D’Alberti, Gli scompensi nella global polity
Questa voce è stata pubblicata in:
Note e commenti e contrassegnata con Nomos 2/2012. Contrassegna il Permalink.