Oreste Massari, Contro le idee sbagliate

Tra la data della tavola rotonda su “La coda della legislatura”, il 21 febbraio 2022, e la data in cui il sottoscritto stende il testo del suo intervento, primi di marzo 2022, c’è la fatidica data del 24 febbraio, giorno in cui la Russia invade, con un feroce dispiegamento di forze enorme, l’Ucraina. È ovvio che l’agenda interna dell’Italia, dell’Europa e di tutto l’Occidente sia radicalmente e drammaticamente sconvolta. Già l’agenda degli ultimi due anni era stata sconvolta dalla pandemia del Covid-19, scoprendo tutti noi che la natura non era stata affatto addomesticata e tacitata, nonostante gli enormi progressi scientifici e tecnologici, che comunque sono serviti a fronteggiarla (con i vaccini).
A questa pandemia virale ora si aggiunge un altro virus – non attribuibile alla natura, ma alla natura dell’uomo stesso – ancora più terribile, quello della guerra nel cuore dell’Europa. Risvegliatici improvvisamente e tragicamente, contro tutte le previsioni razionali, da un lungo sogno di pace, durato quasi ottant’anni, ora la coda della legislatura dovrà fare i conti con la nuova/vecchia agenda imposta dalla guerra: pericolo di escalation militare fino alla minaccia dell’uso delle armi atomiche; pericolo di allargamento della guerra con coinvolgimento della NATO, di cui l’Italia fa parte; forte aumento delle spese militari per l’adeguamento difensivo sia degli eserciti nazionali sia dell’Unione Europea, che non può più restare un gigante economico e civile senza una copertura militare adeguata; rischio di un ritorno alla guerra fredda; flussi di milioni di rifugiati ucraini in tutta Europa; effetto delle sanzioni alla Russia sull’economia dei paesi occidentali, a cominciare dalle forniture di gas, petrolio, alcune materie prime, alcuni generi alimentari, etc. Insomma, sono rischi e sfide da sconvolgere qualsiasi precedente agenda, tra cui l’illusione della “pace perpetua”, e da imporre nuove priorità e urgenze – a breve, medio e lungo raggio – che non possono non far mutare radicalmente il nostro stile di vita e le nostre credenze. […]

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