Abstract [It]: Analizzando le sentenze n. 126 del 2023 e n. 237 del 2022 della Corte costituzionale è possibile scorgere una svolta sulla giurisprudenza in tema di regolamenti parlamentari minori. Le pronunce si collocano nel più ampio contesto degli assegni vitalizi previsti per i deputati e i senatori non più in carica. Al di là dei dibattiti che possono svolgersi in sede politica, le decisioni in esame consentono di approfondire suggestivamente la dialettica istituzionale tra la stessa Corte e il Parlamento, in modo da individuare gli aspetti più stimolanti e quelli più critici considerati nel loro complesso.
Abstract [En]: By analyzing the decisions n. 126 del 2023 and n. 237 of 2022 from the Constitutional Court, it’s possible to glimpse a turning point in jurisprudence for what concerns minor parliamentary rules of procedure. The rulings fit into the broader context of annuities provided for no longer serving deputies and senators. Beyond the political debates sparked by the issue, the decisions under consideration allow for a deeper exploration of the institutional interaction between the Court and the Parliament, marking out its most stimulating and critic aspects studied as a whole.
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SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. La sentenza n. 126 del 2023 come punto di arrivo. – 3. Il contesto di partenza: la sentenza n. 237 del 2022. – 3.1. Trattazione delle questioni sottoposte al giudizio della Corte. – 3.2. Evoluzione normativa degli assegni vitalizi al Senato. – 3.3. Le ragioni a fondamento della prima inammissibilità. – 3.4. La seconda pronuncia di inammissibilità. – 3.5. La prospettiva del Consiglio di garanzia del Senato. – 3.6. Le ragioni a sostegno della posizione della Corte costituzionale. – 3.7. L’estensione materiale della riserva dei regolamenti parlamentari. – 3.8. L’adozione della legge come atto-fonte preferibile ai regolamenti parlamentari per gli assegni vitalizi. – 4. L’atteggiamento della Corte costituzionale nella dialettica con il legislatore. – 5. Criticità in chiusura della motivazione.
