Desidero anzitutto ringraziare Fulco Lanchester per avermi invitato a recare una testimonianza in ricordo di Mario Galizia, nel centenario della sua nascita e nella Facoltà nella quale ho trascorso alcuni anni della mia vita universitaria, con la presenza autorevole di Mario e nel sodalizio intellettuale e scientifico con Fulco. Nel mio intervento i ricordi personali di una lunga consuetudine di dialogo, che ritengo un privilegio del mio itinerario scientifico ed umano, si intrecceranno con spunti di riflessione sul magistero e sull’opera di Mario Galizia, che hanno rappresentato un punto di riferimento importante per gli studiosi della mia generazione. Se rifletto sulle occasioni del mio incontro con il Maestro che oggi onoriamo, non posso non ricordare, accanto allo studio delle sue opere, che sono state una guida nei miei studi sulla forma di governo, sulla storia costituzionale, sul costituzionalismo, la straordinaria esperienza di un rapporto diretto con il suo magistero, del quale gli sono profondamente riconoscente: un rapporto intessuto di lunghe conversazioni, che spaziavano dal diritto alla storia alla letteratura alla poesia, ai frangenti delle nostre vite.
Paolo Ridola, Mario Galizia e la storia costituzionale
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