Il punto di partenza delle riflessioni che seguonoè la celebrazione, da parte dello Oxford Dictionary dell’espressione post-truth come parola dell’anno 2016. Lo Oxford Dictionarygiunge a questa nomina rilevando la crescente frequenza dell’uso del termine e definisce post-truth come aggettivo “relativo e denotantecircostanze in cui i fatti oggettivi hanno minore influsso nel disegnare l’opinione pubblica che non gli appelli alle emozioni o a credenze personali”. Dunque, emozioni e credenze personali prevalgono sui fatti oggettivi nel dar forma alle opinioni, in specie quella pubblica. Quella dello Oxford Dictionary non è, a rigore, una definizione, dal momento che dovrebbe precisare il senso dei suoi termini, apparentemente chiari ma densi di storia e non privi di trabocchetti ed equivoci sul piano teoretico. Di conseguenza, la formula non può descrivere accuratamente né far intendere il fenomeno che, comunque, segnala.
È, piuttosto, la rilevazione circostanziata di una direzione di fondo della nostra cultura, un indicatore, però, privo di consistenza epistemica e, in ogni caso, situato dichiaratamente sull’assedoxastico. Ciò fa sorgere alcuni interrogativi sulla sua stessa affidabilità ma è del tutto coerente con lo scenario postveritativo in cui si situa. Anche solo questo ci fa ritenere che l’incoronazione dell’Oxford Dictionary non chiuda affatto la questione della verità, non possa cioè porsi come presa d’atto, magari tombale, del preteso svuotamento e fallimento definitivo della millenaria avventura dell’uomo che cerca appassionatamente la verità. A conferma di ciò, il commento delloEconomist all’ideale conferimento del riconoscimento come parola dell’anno, ricollega post-truth alla menzogna. Ora, la menzogna, in qualunque modo la si rigiri, presuppone e riafferma la verità. Altrimenti non si potrebbe, semplicemente, parlare di menzogna ma, al massimo,di una trappola nella pragmatica della comunicazione interumana. Economist aggiunge la domanda: “I politici hanno sempre mentito. Fa differenza se si lasciano la verità definitivamente alle spalle?” […]