Abstract [It]: Il saggio affronta il tema dell’attuazione del regionalismo differenziato soffermandosi sulla complessa disciplina procedimentale posta in essere dal DDL n. 615, XIX Legislatura. Tale disciplina solleva in effetti diversi profili problematici che – alla luce delle carenze inerenti all’articolo 116, terzo comma, Cost. – impongono una più attenta riflessione sulla sua compatibilità con i principi costituzionali, ed in particolare sul ruolo del Parlamento italiano nella definizione dei contenuti dell’intesa e sulla garanzia di un contributo effettivo da parte dagli enti locali. D’altro canto, la procedura allestita dal DDL n. 615 per l’attribuzione di maggiore autonomia ai sensi del citato articolo 116 Cost. invita anche ad interrogarsi sul senso di un processo di differenziazione che appare in realtà svincolato da un ideale di autentica valorizzazione delle specificità regionali.
Abstract [En]: The essay deals with the implementation of differentiated regionalism, focusing on the complex procedural discipline established by DDL No. 615, XIX Legislature. Such discipline raises several issues that – in light of the deficiencies of Article 116, paragraph three, of the Constitution – warrant closer scrutiny on its consistency with constitutional principles, with particular reference to the role of the Italian Parliament and the contribution made by local authorities. Furthermore, the procedure laid down by DDL No. 615 for granting additional autonomy in accordance to the above-mentioned Article 116 questions the meaning of a process of territorial differentiation that actually appears to be detached from a real and genuine enhancement of regional specificities.
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SOMMARIO: 1. Il DDL n. 615 nel contesto della inattuazione del regionalismo differenziato – 2. Pluralità di procedimenti e accesso all’autonomia differenziata, tra impostazione pattizia e connotazione democratico-rappresentativa – 3. La disciplina delle modalità procedurali di approvazione delle intese tra Stato e Regione interessata nel DDL n. 615 – 4. Questioni preliminari: la scelta in favore di una «legge generale di attuazione» di rango primario – 5. (segue) La predeterminazione dei livelli essenziali delle prestazioni – 6. La disciplina delle iniziative: l’atto d’iniziativa regionale tra contributo del Consiglio regionale e consultazione degli enti locali – 7. (segue) La questione della iniziativa legislativa governativa sulla legge di approvazione dell’intesa – 8. Il contributo del Parlamento alla definizione dell’intesa e la questione dell’emendabilità del disegno di legge che la approva – 9. (segue) Partecipazione parlamentare e prerogative del Governo, tra atti d’indirizzo politico e riapertura del negoziato – 10. Durata, modifica, cessazione anticipata e rinnovo dell’intesa (art. 7) – 11. Entrata in vigore e clausola di maggior favore (art. 10) – 12. Considerazioni finali.