Abstract [It]: La ricostruzione del rapporto tra politica e magistratura non può prescindere dall’analisi delle leggi sull’ordinamento giudiziario. Riflettendo su questa legislazione, con particolare riguardo al Ventennio fascista, si colgono utili spunti allo studio delle esperienze giuridico-costituzionali di inizio Novecento, come pure di alcune attuali.
Abstract [En]: The reconstruction of the relationship between politics and the judiciary cannot ignore the analysis of the laws on the judicial system. Reflecting on this legislation, with regard to the Fascist period, useful insights can be gathered for the study of the juridical-constitutional experiences of the early twentieth century, as well as some of the current ones.
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SOMMARIO: 1. Premessa. Che cos’è la «transizione». – 2. L’ordinamento giudiziario fino al 1943. – 2.1. Dal regio decreto n. 2626 del 6 dicembre 1865 al regio decreto n. 1978 del 14 dicembre 1921. – 2.2. Dal regio decreto n. 2786 del 30 dicembre 1923 al regio decreto n. 12 del 30 gennaio 1941. – 2.3. Prime conclusioni intermedie. – 3. Le magistrature superiori tra orientamenti consolidati e diritto nuovo fascista. – 3.1. La Corte di Cassazione. – 3.2. Il Consiglio di Stato. – 4. Tradizioni ed innovazioni giuridiche: la c.d. ‘doppiezza’ fascista. – 5. Lo Statuto albertino nella transizione dall’esperienza liberale a quella fascista. – 6. In vece di una conclusione: prime osservazioni sul ruolo della legge n. 71 del 17 giugno 2022.