I mesi centrali del 2021 sono quelli in cui viene sfiorato, senza forse essere raggiunto in pieno, l’apice dello scontro giudiziario tra la Polonia e l’Unione europea sul tema della rule of law. In particolare il mese di luglio è quello in cui alcune decisioni della Corte di giustizia dell’UE e il Tribunale costituzionale nazionale (ormai pienamente conquistato dall’attuale maggioranza politica) sono arrivate a fronteggiarsi in maniera quasi irreconciliabile, da un lato con la demolizione delle parti più sostanziali delle recenti riforme del giudiziario interno, dall’altro con il tentativo di dichiarare ultra vires ogni pronuncia europea al riguardo, un tentativo che però si è arrestato con numerosi rinvii dell’udienza nella causa più spinosa (K3/21), quella che, con il pretesto della superiorità della Costituzione e di una rilettura ardita dei controlimiti interni, potrebbe giungere a dichiarare incostituzionali alcuni articoli del Trattato sull’Unione europea, per come interpretati dalla Corte di giustizia.
POLONIA: Jan Sawicki, Il confronto con l’Europa si trasforma in una guerra giudiziaria
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