Il quadrimestre che ha preceduto le elezioni europee, fissate nella Repubblica ceca il 7 e l’8 giugno, si è contraddistinto per una campagna elettorale sottotono se non addirittura per il limitato interesse mostrato per tale passaggio elettorale. Secondo alcune previsioni, l’affluenza potrebbe attestarsi ai livelli (bassi) delle elezioni del 2019. I sondaggi indicherebbero ANO come il partito che gode di maggior consenso, di poco sopra al 30% (si tratta anche del partito che ha intrapreso la campagna più dispendiosa in termini di risorse), seguito da ODS (14%, che partecipa in coalizione – lista unica SPOLU – con Cristiano democratici e TOP 09), dal Partito Pirata (11%), dal partito di xenofobo SPD (7%) e da STAN (6%), mentre tutti gli altri partiti si attesterebbero sotto il 5%. Tra questi, è il partito socialdemocratico dell’ex Presidente Zeman […]
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SOMMARIO: INTRODUZIONE. – SEZIONI: 1. Partiti ed elezioni. – 1.1. Le conclusioni dell’Avvocato generale sulla legge elettorale ceca. – 2. Capo dello Stato. – 2.1. L’interpretazione del ruolo presidenziale valorizza la dimensione della politica estera. – 3. Parlamento. – 3.1. Il Senato non autorizza la ratifica della Convenzione di Istanbul. – 3.2. Avviato l’iter parlamentare della legge sul voto postale. – 3.3. Approvata la riforma sulle unioni tra persone dello stesso sesso. – 3.4. Critiche alla normativa di attuazione della Direttiva UE NIS 2. – 4. Governo. – 4.1. Il dibattito attorno all’ingresso nell’area euro. – 4.2. La rottura tra il Governo ceco e il Governo slovacco. – 5. Corti. – 5.1. La Corte costituzionale salva la legge di riforma delle pensioni. – 5.2. Una nuova assoluzione per Andrej Babiš. – 5.3. L’ex capo di gabinetto presidenziale ceco accusato di frode sui sussidi dell’UE.