A seguito dell’ aggravarsi della crisi epidemica, a pochi giorni dalle elezioni regionali e senatoriali (v. infra), il Governo ha dichiarato il 1° ottobre lo stato di emergenza ai fini dell’adozione di misure eccezionali restrittive di diritti e libertà (dopo quello dichiarato il 12 marzo e poi reiterato fino al 17 maggio). Al contempo ha iniziato una campagna di promozione per l’utilizzo della app di tracciamento eRouška, il cui tasso di utilizzo è rimasto nei primi mesi della epidemia molto al di sotto delle aspettative, senza raggiungere il 10% della popolazione. Il Governo ha poi elaborato un nuovo sistema di monitoraggio anti-epidemico con la previsione di cinque livelli di gravità a cui sono collegate specifiche misure restrittive. Nell’ottobre si sono tenute manifestazioni anche violente, seppur di dimensioni limitate, contro le restrizioni governative, mentre i partiti di opposizione, pur con un atteggiamento cooperativo, hanno criticato l’illogicità di talune scelte restrittive del Governo.
Lo stato di emergenza è stato in seguito esteso dal Parlamento per quattro volte: il 30 ottobre, il 19 novembre, il 10 dicembre, e da ultimo il 22 dicembre per altri 30 giorni, fino al 22 gennaio, con il voto dei due partiti di Governo e del Partito comunista. L’aggravarsi della situazione alla fine di dicembre ha spinto il Governo a irrigidire le misure restrittive vietando assembramenti con più di due persone. I partiti di opposizione hanno contestato la mancanza di chiarezza del Governo sulle prospettive successive alla dichiarazione dello stato di emergenza, la mancanza di consultazione sufficiente sulle misure da adottare e la centralizzazione decisionale nel Primo ministro, mentre sono aumentate le difficoltà nel Governo con la perdita di consenso del partito ANO che esprime il Primo ministro. […]