Uno degli aspetti storicamente caratteristici della stagione costituente può dirsi sia rappresentato dal circuito documentale che venne articolandosi attorno ai lavori dell’Assemblea inauguratasi con la seduta del 25 giugno 1946. Si trattò infatti di un’attività preparatoria che riguardava la documentazione predisposta per la Costituente, allo scopo di dotarla degli elementi di conoscenza considerati utili alla selezione e alla formulazione delle sue scelte; e di una documentazione definibile in senso lato della Costituente, poiché prodotta in suo nome e diffusa per propiziarne l’azione, con l’obiettivo di riscuotere il consenso della cittadinanza circa il ruolo fondativo dell’Assemblea e l’interesse verso le questioni che dovevano esservi affrontate. Le due direttrici, in realtà, si svolsero perlopiù appaiate, al punto da potersi tenere distinte solo in modo schematico. La documentazione complessivamente prodotta dal Ministero per la Costituente – da questo predisposta direttamente oppure pubblicata a sua cura -, s’irradiò in entrambe le direzioni benché fosse tipologicamente concepita, com’è noto, in duplice filone, l’uno destinato a fornire basi conoscitive all’Assemblea in particolari ambiti (oggetto delle Relazioni conclusive delle sottocommissioni in cui si articolò il dicastero), l’altro rivolto alla generalità dei cittadini per munirli di elementi di giudizio e per promuoverne il grado di “coscienza costituzionale” (attraverso la diffusione delle Guide alla Costituente, del Bollettino di informazioni, e dei più approfonditi volumetti raccolti nelle più Collane di Studi storici e di Testi e documenti costituzionali edite dalla Sansoni)i.
Altro è stabilire se, e in quale misura, ciò servì effettivamente a fornire spunti utili ai lavori dell’Assemblea, nelle sue maggiori componenti tanto incline all’autosufficienza quanto più dotata di propri strumenti di analisi, e, sull’altro versante, ad alimentare una cultura istituzionale diffusa che fosse in grado di stimolare il risveglio della pubblica opinione e la sua mobilitazione. Si tratta, evidentemente, di profili tematici generali di cui forse devono ancora stabilizzarsi le interpretazioni di storia costituzionaleii; dal nostro angolo di osservazione può tuttavia constatarsi, con riferimento limitato alla particolare produzione culturale sostanziatasi nelle serie di testi e compendi complessivamente dedicate al tema costituente, come la loro circolazione, per quanto non ampia, sia stata trasversale al di là di ogni preliminare e sommaria ripartizione relativa alle materie e ai destinatari. Ciò venne facilitato da diversi e ben noti fattori, tra cui oltre a quelli di scala più ampia (l’interesse indotto dalla stringente attualità dei problemi esaminati, la ripresa dell’azione organizzata dei partiti e del dibattito pubblico), […]
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Di seguito si riporta il sommario dell’articolo: Sommario: 1. Il circuito documentale della Costituente. – 2. Palazzo Montecitorio, IV piano. – 3. Via Panisperna 89. – 4. Giacomo Perticone bibliotecario alla Camera – 5. I “libri della Costituente”: un’avventura editoriale.