Le carte personali di Vincenzo Zangara sono raccolte in una trentina di fascicoli, ora in corso di riordino presso la Fondazione “Paolo Galizia – Storia e libertà”, che le ha acquisite grazie allo scrupolo generoso degli eredi. Si tratta, evidentemente, di un nucleo documentale residuato da una più ampia raccolta originaria, come lasciano intuire alcune caratteristiche dei fascicoli e come non di rado accade, quando gli archivi o le persone che li costituiscono hanno attraversano vicende articolate e complesse. D’altronde se è vero, come alcuni sostengono, che gli archivi personali somigliano in qualche misura alle autobiografie, non sorprende che anche i primi possano essere oggetto dei ripensamenti, delle revisioni o rimozioni che talvolta caratterizzano le seconde.
Ciò nonostante i documenti delineano, nell’insieme, una densa trama di riferimenti d’interesse storico e giuridico, di cui è possibile isolare i nodi principali. Essi riguardano, essenzialmente, la parabola politica di Zangara e la rete delle sue relazioni tra politica e accademia; la risonanza della sua riflessione sul Partito unico
presso la comunità scientifica coeva; la sua “caduta” dai gradi del regime e, dopo la Liberazione, il procedimento epurativo che lo riguardò, valendosi di un quadro probatorio che ebbe al centro anche i suoi scritti; ed infine il ritorno alla cattedra universitaria, caratterizzato da una controversia circa l’oggetto e la portata dell’insegnamento costituzional-comparatistico.
Riferiti a questi singoli aspetti, i fascicoli dell’archivio tracciano un percorso
riconoscibile e anzi peculiare; esso assume significativa importanza anche ai fini di quella rete degli “archivi dei giuristi” che la Fondazione Galizia si è proposta di promuovere, allo scopo di ricostruire il quadro complessivo delle continuità e delle cesure, delle relazioni e delle interazioni all’interno della dottrina giuridica italiana […]
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SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Pars pro toto. – 3. Tra politica e accademia. – 4. Il tornante del 1938. – 5. “Un perfetto dormiente”.– 6. Traversie epurative di un libro giuridico. – 7. La cattedra romana e il “luogo” del diritto (costituzionale) comparato. – 8. “Lipogrammi archivistici” e dovere di memoria. – 9. Documenti.