Dopo un anno dall’inizio della pandemia, la Russia sembra aver superato le maggiori criticità. Dalla fine del dicembre 2020 il numero dei contagiati dal virus è in calo e negli ultimi giorni di marzo 2021, l’indicatore è sceso sotto la soglia dei 10 mila nuovi casi giornalieri. In particolare, secondo i dati ufficiali, dall’inizio della pandemia e alla fine del primo quadrimestre, in Russia si registrano circa 4 milioni 800 mila casi totali di infezione da Covid-19, inoltre, circa 110 mila persone sono morte a causa del coronavirus.
La vaccinazione in Russia sta procedendo, ma con tempi più lenti rispetto a quelli desiderati dalle autorità russe. La vaccinazione contro l’infezione è stata avviata a metà dicembre 2020: è stata aperta la registrazione per la vaccinazione per coloro che lavorano nei servizi pubblici, nella ristorazione pubblica, nelle forze dell’ordine. Il 13 gennaio, durante la riunione con i membri del Governo, il Presidente russo Vladimir Putin ha ordinato di accelerare il processo. Di conseguenza, il 18 gennaio nelle regioni della Federazione Russa è iniziata la vaccinazione di massa. Con l’Ordinanza del 3 febbraio [Ordinanza n. 47n “Sulla modifica del calendario delle vaccinazioni preventive per indicazioni epidemiche, approvato dall’Ordinanza del Ministero della Salute della Federazione Russa n. 125n del 21 marzo 2014”] il Ministero della Salute russo ha esteso la categoria di cittadini che possono essere vaccinati contro una nuova infezione da coronavirus nell’ambito della programma federale di vaccinazione. In particolare, la categoria prioritaria di vaccinazione “di primo livello” comprende le persone di età pari o superiore a 60 anni, nonché i cittadini che vivono in città con una popolazione sopra 1 milione.
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