L’ultimo quadrimestre del 2017, in Russia, è stato segnato dalle imminenti elezioni presidenziali del marzo 2018. Sebbene la campagna elettorale ufficiale sia cominciata il 18 dicembre [Risoluzione del Consiglio di Stato del 15 dicembre sull’indizione della data delle elezioni presidenziali], alcuni aspiranti candidati – definiti dai giornalisti “pre-candidati alla carica del Presidente” (kandidat v kandidaty v Presidenty) – hanno iniziato in anticipo la loro campagna elettorale. Ma per poter essere ufficialmente “candidato alla presidenza”, il politico deve superare la rigida procedura di registrazione della candidatura che prevede una serie di formalità burocratiche, dalla registrazione del gruppo di iniziativa alla raccolta di firme, dall’apertura del conto elettorale alla chiusura di tutti i conti bancari all’estero. La Commissione Elettorale Centrale è autorizzata a svolgere le procedure di controllo necessarie e a bloccare o confermare la candidatura.
L’unico ad aver superato tale procedura entro la fine del 2017 è stato il leader “irremovibile” del partito Liberal Democratico Vladimir Žirinovskij. Il 29 dicembre è stato registrato dalla CEC in qualità di primo candidato alla carica presidenziale. Per quanto riguarda la disciplina che regola le elezioni presidenziali, bisogna innanzitutto notare che essa, come del resto tutta la materia elettorale in Russia, ha subito diverse modifiche1. Nella più recente storia costituzionale della Russia sono state emanate tre leggi sulle elezioni presidenziali: la Legge n. 1096-1 del 1991, la Legge n. 76-FZ del 1995 e l’ultima, la n. 18-FZ, approvata nel 2003. Sul carattere caotico e frammentato della legislazione elettorale russa si è pronunciata anche l’OSCE, sottolineando, nel suo rapporto, come “la complessità e la difficoltà di interpretazione delle norme” consentano un uso arbitrario delle stesse2.
L’“aggiustamento continuo” della legislazione ha influito sull’integrità del processo elettorale e sulla qualità della competizione politica nel Paese. Infatti, durante le precedenti campagne elettorali presidenziali si è potuta osservare una diminuzione del numero dei candidati partecipanti alle elezioni e una riduzione della concorrenza (un record negativo in questo senso si è raggiunto nelle elezioni del 2008, in cui hanno partecipato solo quattro candidati). […]