Salvatore Bonfiglio, Il contributo di Mortati nella fase costituente attraverso la prospettiva teorica e storica della Costituzione in senso materiale

Al contributo di Mortati durante i lavori della Costituente sono stati già dedicati ampi e ben documentati studi1.
In questo lavoro, si è scelto di dare un senso unitario ai suoi tanti interventi durante gli anni di fondazione della Repubblica, utilizzando il concetto di costituzione materiale2, nella formulazione e nel significato che l’autore stesso ha attribuito a tale nozione. In questo modo è possibile ricostruire i suoi vari e articolati contributi attraverso una ben identificabile chiave di lettura teorico-interpretativa, che affonda le radici nella dottrina degli anni Trenta e nell’osservazione di alcune dinamiche costituzionali caratterizzanti diversi ordinamenti costituzionali3. E, del resto, l’attenzione di Mortati per l’evoluzione delle forme di Stato e di governo – presente anche negli scritti di teoria generale – relativizza il carattere «assoluto» del concetto di costituzione materiale e ne valorizza meglio il rilievo strumentale.

Nella teoria della costituzione in senso materiale le fonti “pre-giuridiche” sono “giuridicizzate”, in quanto caratterizzanti sia l’instaurazione che la stabilizzazione dell’ordinamento costituzionale. Il diritto non può essere successivo allo Stato, perché l’uno e l’altro nascono nel medesimo momento. L’origine fattuale dello Stato e, più precisamente, la sua derivazione da una volontà che non sia ad esso estranea, non esclude affatto la giuridicità della sua formazione4. Si tratta di un fenomeno che, secondo Mortati, potrebbe essere designato come «fatto normativo», quando questo si intenda «nell’esatto significato di fatto che ha in se la sua legge e le garanzie della sua persistenza anche nell’avvenire5». […]

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Di seguito si riporta il sommario dell’articolo: 1. L’instaurazione di una nuova forma di Stato. – 2. Genesi e crisi della Costituzione di Weimar: il problema della scarsa democratizzazione dei corpi intermedi. – 3. Democratizzazione delle formazioni sociali e disciplina costituzionale dei partiti politici. – 4. Crisi delle istituzioni parlamentari, selezione delle élites democratiche e modelli di rappresentanza. – 5. Stabilità governativa ed esecuzione dell’indirizzo politico. – 6. Il concetto di costituzione in senso materiale: un “cannocchiale” ancora in uso.

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