A due anni dall’entrata in vigore del Regolamento europeo 2016/679 sulla protezione dei dati personali – il 25 maggio del 2018 – anche noto come “General Data Protection Regulation” (GDPR), Gianluca Bellomo con “Profili pubblicistici del Data Protection Officer nel sistema multilivello di tutela della privacy” (Napoli, Editoriale Scientifica, 2020) propone una riflessione su aspetti di rilevanza gius-pubblicistica sulla nuova figura del Data Protection Officer (DPO o nella traduzione italiana il c.d. Responsabile della Protezione dei Dati personali, RPD), nel più ampio sistema multilivello di tutela della privacy. Il rapporto tra il singolo e lo spazio digitale è un tema che suscita da tempo le attenzioni dell’autorevole dottrina del diritto pubblico, sempre più impegnata a riflettere sulle nuove forme assunte dalle libertà tradizionali nel nuovo contesto informatizzato: si pensi anche solo alla libertà di corrispondenza e di comunicazione, al dibattito sul diritto di accesso alla rete, alla libertà di manifestazione del pensiero, alla libertà di informazione e così via (sul punto ex multis G.M. RUOTOLO, Scritti di diritto internazionale ed europeo dei dati, Bari, Cacucci, 2021; A. PAPA, Il diritto dell’informazione e della comunicazione nell’era digitale, Torino, Giappichelli, 2021; G. DE MINICO, Libertà in rete. Libertà dalla rete, Milano, Giappichelli, 2020; G. FINOCCHIARO, Diritto di Internet, Milano, Zanichelli, 2020; O. POLLICINO, T.E. FROSINI, E. APA, M. BASSINI, Diritti e libertà in Internet, Milano, Mondadori, 2017).
Federico Serini, Recensione a G. Bellomo, Profili pubblicistici del Data Protection Officer nel sistema multilivello di tutela della privacy, Napoli, Editoriale Scientifica, 2020, pp. 268.
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