Fin dalle prime pagine del volume in commento emerge che l’Autore si rivolge a un uditorio peculiare, costituito dagli esperti, intesi come detentori della téchne, del diritto costituzionale, sia in considerazione dell’oggetto della riflessione, sia per il metodo seguito. In particolare, come si intuisce immediatamente dal titolo, l’Autore si propone di indagare il complesso rapporto intercorrente tra diritto e scienza con gli strumenti propri e dal punto di vista del diritto costituzionale. Nel fare ciò, inevitabilmente, la trattazione si interseca con altri settori della riflessione giuridica, come la filosofia e la teoria del diritto, il diritto amministrativo e il diritto europeo. Il volume si divide in quattro capitoli, riconducibili a due macro argomenti: dopo un capitolo introduttivo, infatti, l’Autore si sofferma sulle norme tecniche e le regole tecniche all’interno del sistema delle fonti del diritto; da ultimo, nel terzo e nel quarto capitolo, l’indagine si dipana lungo il crinale della giustizia costituzionale, al fine di definire lo statuto costituzionale della legge a contenuto tecnico-scientifico e di far emergere la necessità dell’istruttoria nel giudizio costituzionale avente ad oggetto leggi che presuppongono valutazioni scientifiche o tecniche. Il punto di partenza del lavoro risiede nella constatazione che nella società contemporanea si assiste ad una forte interdipendenza fra gli Stati e ad un’invasione sempre più penetrante della tecnologia nella vita delle persone. Lo sviluppo tecnologico, con il suo incessante progredire, lungi dal creare certezze, rende palese la specializzazione della conoscenza e mostra ancora dei limiti nella spiegazione di ampi fenomeni. «Di fronte alla difficoltà, ed in molti casi all’impossibilità, […]
Simone Barbareschi Recensione a A. Iannuzzi, Il diritto capovolto. Regolazione a contenuto tecnico-scientifico e Costituzione, Napoli, Editoriale Scientifica, 2018, pp. 238
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