Il pluralismo è sicuramente tra gli elementi strutturali dell’odierno Stato di diritto; assumendo questo concetto come centrale si può essere in grado, sia di dar concreto significato alle disposizioni per le quali l’attività di governo debba svolgersi conformemente alla volontà popolare, che di porre in essere una premessa necessaria, in diritto positivo, a qualsiasi proposta di strumentazioni volta a rendere il popolo propulsore e controllore dell’attività dei governanti. Volendone eleggere un solo aspetto come caratterizzante, è nel rispetto del metodo democratico – delle norme procedimentali e giuridico materiali chiamate a regolare la formazione della volontà statale- che esso si rinviene con certezza: nelle regole per il concorso alla determinazione della stessa attraverso l’attiva partecipazione di individui e gruppi autonomi. L’occasione per ribadire oggi l’importanza di questo postulato viene offerta dal recente volume del prof. Giuliano Amato Le istituzioni della democrazia. Un viaggio lungo cinquant’anni, vera epitome delle sue riflessioni in materia, dalla quale è possibile far emergere una rassegna critica sull’itinerario di ricerca e di studio dell’autore.
Tra i molti temi affrontati quello del pluralismo rappresenta per il suo carattere ambivalente, un anello di congiunzione tra libertà ed uguaglianza; filo rosso in grado di offrire una chiara chiave interpretativa sia degli scritti giuridici proposti in questa raccolta che dell’intera produzione scientifica.
Autore da sempre attento a quale valore attribuire alle tipizzazioni che delle diverse forme giuridiche dei reali assetti politico-costituzionali è possibile fornire, ed a quali elementi ricorrere per la loro costruzione, in questo campo sembra trascendere lo stesso livello della descrizione tipologica, mostrando una predisposizione alla costruzione di uno schema concettuale a priori, articolato in alcune ipotesi.
Notazione che assume importanza ancor maggiore se si tiene in considerazione la chiara adesione dello stesso ad un approccio capace di “mantenere la definizione giuridico-formale delle forme di governo e di considerare nel contempo l’influenza che sul loro funzionamento giocano fattori extragiuridici, ma senza confondere categorie e concetti che appartengono a diverse scienze quali il diritto e la sociologia politica”, data l’indiscussa capacità di cogliere nelle singole technicalities elementi in grado di approdare ad illuminanti riflessioni di sistema ed alla emersione di tendenze generali. […]
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Di seguito si riporta il sommario del saggio: 1. Il pluralismo come elemento strutturale dell’odierno Stato di diritto 2. Le istituzioni della democrazia 3. Le diverse significazioni del metodo democratico 4. Il concetto contemporaneo di “Stato di diritto” e le attuali funzioni svolte dalla “Rule of law” 5. Considerazioni conclusive.