Anche il secondo quadrimestre del 2021 è stato contrassegnato da una forte instabilità che si è manifestata su più versanti. Sul piano sociale, anzitutto: per gli effetti economici della crisi sanitaria e la non adeguata risposta in termini di sostegno economico, come ha sottolineato il Difensore pubblico dei diritti nel rapporto annuale presentato a inizio maggio; ma anche per le manifestazioni di protesta, che il 23 luglio si sono risolte in un tentato assalto al Parlamento.
Il sistema politico nella sua dimensione partitica stenta a consolidarsi, con il declino del partito OĽaNO che, dopo aver raccolto il 25% dei consensi in occasione delle elezioni parlamentari della primavera del 2020, e trovandosi tuttora alla guida della coalizione di governo, ha subito già dall’autunno scorso un tracollo che lo ha portato, stando ai sondaggi, a raccogliere tra l’8% e il 10% dei consensi. In difficoltà è anche l’alleato di coalizione Za ľudí per le spaccature interne che ne rendono probabile la scissione. In generale, si riscontra una forte fluidità, con una ridefinizione continua del panorama partitico, e la presenza di otto partiti che superano la soglia del 5%.
SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, La Slovacchia si prepara a importanti sfide economiche e sociali nel segno dell’instabilità, mentre la Corte costituzionale decide sull’illegittimità delle elezioni anticipate per via referendaria
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