Il 2015 si presenta un anno denso di avvenimenti politici ed elettorali. Alle elezioni anticipate celebrate in Andalusia il 22 marzo, si aggiungono le elezioni autonomiche e amministrative del 24 maggio, le elezioni politiche in Catalogna programmate per il 27 settembre, e le elezioni generali, di fine legislatura, per rinnovare la composizione delle Cortes Generales.
In queste elezioni si determineranno i nuovi equilibri politici-istituzionali, tanto a livello nazionale che autonomico, che condurranno alla fine di una complessa legislatura segnata, prevalentemente, dalla crisi economico- finanziaria e dalla radicalizzazione della questione indipendentista catalana. I nuovi equilibri risentiranno dei cambiamenti intervenuti negli ultimi mesi nel sistema politico spagnolo, che sembrano propendere verso un maggior pluralismo partitico e mettere in crisi il consolidato modello partitico statale fondato sulla preminenza dei due principali partiti nazionali, il Partido socialista obrero español (Psoe) e il Partido popular (Pp), nelle Cortes Generales. A scalfire il primato bipartitico dovrebbero concorrere i due partiti rivelazione, Podemos e Ciudadonos, che si sono affermati nell’arco di pochi mesi nel contesto politico nazionale, riportando, entrambi, inaspettati successi nelle ultime tornate elettorali.
Podemos, costituitosi a pochi mesi di distanza dalle elezioni europee del maggio scorso, è un partito di estrema sinistra legato al movimento degli indignados che si fa portatore di un pensiero politico complesso avvalendosi di una efficace strategia di comunicazione.
La sua azione è orientata principalmente ad avanzare verso un modello di democrazia più vicina ai cittadini e un sistema di giustizia sociale che possa sconfiggere i privilegi della classe dirigente e la corruzione.
Ciudadanos è un partito di nuova generazione costituitosi in Catalogna nel 2006 che si dichiara contrario ad ogni forma di nazionalismo e che ha iniziato recentemente a rafforzare la sua azione a livello statale. Si autodefinisce un partito costituzionalista, postnazionalista e progressista, e fonda il suo programma politico sui principi del liberalismo progressista e del socialismo democratico.
Entrambi i partiti aspirano a soddisfare le richieste di rigenerazione democratica provenienti dalla società civile e a porsi dinanzi all’elettorato come “alternative” progressiste e credibili rispetto ai partiti tradizionali. Seguendo queste linee direttrici hanno iniziato un percorso di crescita e avanzamento nel sistema politico spagnolo.
Il primo segnale della loro ascesa si è avuto con le elezioni europee del 25 maggio scorso, nell’ambito delle quali sia Podemos che Ciudadanos, sia pur in forma minore, hanno riportato un ottimo risultato, conquistando, rispettivamente, 5 e 2 seggi nel Parlamento europeo.
A partire da queste elezioni sembra che tali partiti abbiano iniziato ad avere una presa crescente nel corpo elettorale, secondo quanto riportato dai sondaggi elettorali, anche se la portata effettiva di tale fenomeno è ancora molto incerta. Ad esempio, i sondaggi sulle intenzioni di voto pubblicati dal Centro de Investigaciones sociològicas (Cis) negli ultimi mesi riportano percentuali molte elevate a favore di Podemos e Ciudadanos, indicando finanche la possibilità che Podemos, con il 27,7% dei voti, possa affermarsi come primo partito a livello nazionale. […]