SPAGNA: Laura Frosina, La Costituzione spagnola compie 40 anni. Bilanci e prospettive di riforma

Il 6 dicembre del 1978 si celebrò lo storico referendum di ratifica della Costituzione spagnola che raccolse, oltre ad un’ampia partecipazione (67,1% degli aventi diritto al voto), un elevato consenso popolare pari al 87,87% dei votanti. Quaranta anni dopo si celebra l’anniversario della Costituzione rievocando soprattutto quello spirito di consenso e compromesso che ha animato il processo costituente, rendendo possibile l’approvazione di un testo costituzionale ampiamente condiviso, che integra le diverse sensibilità politiche e territoriali, convertendosi nel pacto de convivencia degli spagnoli, di tutti gli spagnoli. Spirito di compromesso emblematicamente sintetizzato nelle parole pronunciate dal Re Juan Carlos il 27 dicembre 1978, giorno della sanzione del testo costituzionale: Todos han sabido armonizar sus proyectos para que se hiciera posible el entendimiento. Ese hecho constituye el mejor aval para que España inicie un nuevo periodo de grandeza.

Le affermazioni e le previsioni del Re Juan Carlos, che ha il merito più grande di aver guidato magistralmente la delicatissima fase di Transizione alla democrazia, si sono rivelate quanto mai esatte. La Costituzione spagnola, oltre a decretare l’avvio della democrazia dopo quaranta anni di dittatura, ha segnato un importante punto di svolta rispetto a una tradizione secolare di Costituzioni ottriate o approvate da una sola parte politica, mettendo in luce, emblematicamente, l’importanza e il valore storico del compromesso costituente; ed è riuscita, altresì, a trainare con successo la Spagna nella fase di più grande sviluppo della sua storia, funzionando da collante ed elemento aggregativo del tessuto politico e sociale. Con la Costituzione del ‘78 si è chiuso un lungo ciclo di instabilità politico-costituzionale, il cui inizio può farsi risalire alla Costituzione di Cadice del 1812, ed è iniziato un nuovo corso fondato su uno Stato di diritto, democratico e sociale che individua nella libertà, nell’uguaglianza, nella giustizia e nel pluralismo politico i valori fondanti del suo ordinamento giuridico. […]

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