A distanza di un anno dalla sua costituzione, il II Governo Sánchez, primo Governo di coalizione della storia democratica post-franchista e minoritario in seno al Congresso dei Deputati, è riuscito a superare indenne il primo anno di legislatura, nonostante sia stato costretto ad affrontare “la più grande sfida del secolo” posta dalla grave crisi pandemica del Coronavirus. In questi ultimi mesi il persistere e l’aggravarsi della epidemia hanno contribuito ad accelerare alcune dinamiche politico-costituzionali e a rimodulare equilibri all’interno della maggioranza di Governo, così come nel quadro dei rapporti centro-periferia. Il Governo di coalizione tra il Partido socialista obrero español (Psoe) e Unidas Podemos ha dovuto superare diverse sfide per fronteggiare una crisi senza precedenti, non soltanto sanitaria ma anche economica e sociale, che ha richiesto un ampio sforzo di negoziazione con diversi interlocutori politici, sia a livello parlamentare che extraparlamentare, e un continuativo dialogo e coordinamento con le autonomie territoriali.
La decretazione di uno stato di allarme in dieci comuni della Comunità autonoma di Madrid, e poi quella di un nuovo stato di allarme a livello nazionale prorogato fino al 9 maggio del 2021, hanno rappresentato le vicende di maggiore rilevanza e impatto politico- costituzionale di questi mesi, oggetto di un ampio dibattito giuridico, e causa di tensioni e conflitti tanto a livello politico che territoriale e giurisdizionale. La decisione del Governo di decretare il primo stato di allarme regionale parziale nella Comunità di Madrid si è resa in realtà necessaria per superare una situazione di incertezza giuridica creatasi a seguito della mancata convalida giudiziaria, da parte del Tribunale Superiore […]