SPAGNA: Laura Frosina, La persistente crisi catalana e le ipotesi di riforma costituzionale

Dopo cinque mesi di stallo politico-istituzionale e vari tentativi falliti di investitura, la Catalogna è riuscita ad eleggere il suo nuovo Presidente indipendentista, Quim Torra, deputato di Junts per Catalunya, dirigente dell’associazione Omnium Cultural, e legatissimo a Carles Puigdemont. L’elezione di Torra è avvenuta in seconda votazione a maggioranza semplice con i voti del suo partito, quelli di Esquerra Repubblicana de Catalunya (ERC), e grazie all’astensione dei 4 deputati della Candidatura d’Unitat Popular (CUP). Gli indipendentisti radicali hanno optato per questa soluzione nonostante i dubbi sollevati da alcuni militanti del partito rispetto a una candidatura giudicata non completamente adeguata a portare a termine il programma repubblicano. In realtà, il livello elevato di compromissione del neoeletto Presidente della Generalità con la causa soberanista si evince chiaramente dall’atto di investitura, in cui si è impegnato solennemente a costituire la nuova Repubblica catalana, e dall’atto di insediamento, in cui ha giurato “fedeltà al popolo catalano” omettendo volutamente di fare riferimento al Re e alla Costituzione.

Il Presidente neoeletto sarà chiamato a gestire una complicata fase di transizione che nell’intento degli indipendentisti- dovrebbe condurre alla fine dell’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione, alla scarcerazione dei numerosi leader politici indipendentisti, e infine, alla costituzione della nuova Repubblica catalana indipendente. In realtà, finora il “custode” della presidenza catalana, così autodefinitosi nel rispetto del Presidente sombra Puigdemont, non è riuscito nemmeno a conseguire l’obiettivo della costituzione del nuovo Consiglio di Governo della Generalità. Il Governo Rajoy non ha autorizzato, infatti, la pubblicazione dei decreti di nomina dei consiglieri indicati dal neoeletto presidente, ritenendo provocatorie e inammissibili le nomine dei consiglieri incarcerati e rifugiati in Belgio, e ha optato, quindi, per una proroga dell’articolo 155 della Costituzione. […]

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