l volume ricostruisce in maniera accurata la letteratura e le vicende del bicameralismo italiano allo scopo di illustrare le ragioni costituzionali che rendono il sistema a perfetta omogeneità di composizione e poteri tra le due camere ancora vigente in Italia non più coerente con l’edificio istituzionale circostante. L’autore parte dalla genesi storica e dalla ragion d’essere del Parlamento bicamerale per confutare il fondamento teorico del sistema unicamerale, le cui suggestioni sono periodicamente emerse nel dibattito sulla riforma del Senato. Posta l’esigenza di mantenere la struttura bicamerale del Parlamento, Castelli analizza le principali questioni teoriche che si pongono in presenza di una seconda Camera: posizione costituzionale (ovvero se la volontà di una Camera possa primeggiare sulla volontà dell’altra), struttura rappresentativa rispetto alla Camera bassa e modalità di elezione; pur con lo sguardo rivolto alla peculiarità tutta italiana del bicameralismo perfettamente paritario, l’autore non trascura inoltre l’analisi comparata delle seconde camere nei loro aspetti strutturali e funzionali.
V. Tonti, Recensione a L. Castelli, Il Senato delle autonomie. Ragioni, modelli, vicende. Padova, Cedam, 2010
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