Il diritto a conoscere le proprie origini, ovvero, a conoscere la propria storia parentale, costituisce un aspetto dell’identità personale che attraversa diversi temi: l’adozione, il diritto della madre all’anonimato, nonché la procreazione medicalmente assistita (di seguito PMA) con donazione di gameti. In questa dimensione personale, le possibilità offerte dalle tecniche di PMA, detta “eterologa”, risolvono problemi medici, ma modificano nel profondo la genitorialità e complicano le domande sulla ricerca delle proprie origini. Contestualmente l’assenza o la limitatezza delle indicazioni legislative riversano tutta una serie di questioni sui giudici ordinari che devono dare concreta attuazione al diritto a conoscere le proprie origini, gestendo il “seguito” della pronuncia della Corte costituzionale n. 278 del 2013.
In senso diametralmente opposto, il diritto a conoscere le proprie origini si disvela in una dimensione “sociale” come aspetto del diritto della madre a dare il proprio cognome ai figli, almeno in aggiunta a quello del padre. Il diritto della madre a dare ai figli (anche) il proprio cognome consente l’individuazione sociale e giuridica della propria discendenza, permettendo sul piano “formale” una più chiara definizione della propria storia parentale. Pure in questo caso il legislatore non è intervenuto ed è invece la Corte costituzionale a riconoscere questo specifico profilo del diritto alle origini che, come si vedrà, arricchisce la nozione di identità personale. Il diritto a conoscere le proprie origini si colloca al centro di questioni complesse legate alla genitorialità eterosessuale ed omosessuale; questioni non disciplinate o disciplinate parzialmente dal legislatore e, dunque, oggetto di risposte giurisprudenziali parziali, incerte e spesso contrastanti. Soprattutto il diritto a conoscere le proprie origini è strettamente embricato con la relazione madrefiglio. Perciò nel ricostruire la natura di tale diritto nei suoi due profili si tenterà di porre l’accento sulla centralità della relazione materna che si sviluppa fin dal momento del concepimento e che nel diritto alle origini acquista un significativo punto di emersione. […]
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SOMMARIO 1. Delimitazione del tema: la dimensione “individuale” e “sociale” del diritto a conoscere le proprie origini. – 2. Il favor veritatis in materia di adozione: il riconoscimento legislativo del diritto a conoscere le proprie origini. – 3. La dimensione “sociale” del diritto a conoscere le proprie origini: il cognome dei figli. – 4. Diritto a conoscere le proprie origini: parto in anonimato – 4.1. Segue. PMA eterologa: anonimato del donatore e diritto a conoscere le proprie origini. – 5. Il seguito delle pronunce della Corte costituzionale in materia di conoscenza delle origini. – 6. Considerazioni conclusive: famiglie omosessuali, procreazione per altri e l’insufficienza del modello dell’adozione piena.